La cronologia della vertenza di Liberazione

Pubblicato: marzo 16, 2012 in Uncategorized

LIBERAZIONE, CRONOLOGIA DELLA VERTENZA
16 dicembre 2011 – 16 marzo 2012

16 marzo Direzione nazionale Prc.  All’esame la sospensione del giornale fino a fine anno e il ricorso alla cassa integrazione a zero ore per tutti i dipendenti. Discussione animata. L’odg non viene approvato per mancanza di numero legale.
13 marzo Convocazione alla Regione Lazio per la componente poligrafica. La Mrc rifiuta di considerare la novità positiva dei  120 milioni stanziati dal governo, sostiene il mancato accordo e quindi  la decisione anticipata da Ferrero sul manifesto: niente giornale per tutto il 2012, tutti in Cassa a zero ore. La Rsu si offre invece di firmare l’ultima proposta della stessa azienda, quella presentata il 21 febbraio. L’azienda rifiuta. Il funzionario regionale aggiorna l’incontro (anche per la componente giornalistica) al 20 marzo
11 marzo Dino Greco si accoda in una intervista a paesesera.it:  la «sospensione» delle pubblicazioni «è ormai un dato inequivocabile»
10 marzo Il segretario di Rifondazione comunista scrive una lettera al manifesto: «non ci resta che sospendere le pubblicazioni e verificare a fine anno se saremo in grado di riprendere una qualche forma di pubblicazione»
9 marzo Occupyliberazione partecipa alla manifestazione nazionale della Fiom con alcune migliaia di copie del proprio foglio autoprodotto che racconta lotte sociali e movimenti dai No Tav al giornale autogestito greco Eleftherotypia, dall’Omsa ai lavoratori dei Wagon-Lits, dagli operai di Melfi all’occupazione romana di donne Lucha y Siesta
7 marzo la Mrc corrisponde un acconto sullo stipendio di febbraio
6 marzo il sottosegretario Peluffo conferma alla Commissione Cultura della Camera le anticipazioni giornalistiche dei giorni scorsi: il rifinanziameno del Fondo c’è, ammonta a 120 milioni. Il taglio rispetto allo scorso anno non è più del 70% ma del 20. Attendiamo reazioni positive dal nostro editore
1 marzo la Mrc salda l’intero ammontare degli stipendi di gennaio
28 febbraio cena sociale in occasione dei due mesi di Occupyliberazione
27 febbraio la Mrc non gradisce la controproposta Fnsi e informa di aver trasmesso le proprie bozze alla Regione
24 febbraio la Fieg invia il suo piano per i giornalisti alla Fnsi: 9 casse integrazioni a zero ore senza rotazione (il resto in contratto di solidarietà al 60%). Quando a maggio l’azienda renderà nota la sua progettualità, «per coloro che non risulteranno indispensabili alla realizzazione delle nuove esigenze produttive proseguirà l’intervento di Cigs» (con scadenza 30 marzo 2013). «Viene meno a partire dal 2 gennaio 2012 l’anticipazione a carico dell’Azienda del trattamento di integrazione».
La Fnsi replica: solidarietà per tutti al 60% da marzo (proseguendola al 52% nei mesi di gennaio e febbraio previa verifica della disponibilità dei singoli giornalisti a ignorare la collocazione in ferie forzate), ok al pagamento diretto da parte dell’Inpgi , sollevando la Mrc dall’impegno delle anticipazioni
23 febbraio la Mrc rende noto tramite mail individuali che dall’8 febbraio eravamo tutti in ferie retroattive (anche se non lo sapevamo) “fino a nuova comunicazione”
21 febbraio tavolo poligrafico alla Fieg. La proposta dell’azienda per i poligrafici: 7 casse integrazioni, il resto in contratto di solidarietà, 5 al 60%, 2 al 20%. La Rsu non firma
16 febbraio incontro in azienda con i poligrafici. Emerge una proposta della Rsu: 4 in Cassa (con richiami per formazione per tre colleghe), il resto in solidarietà al 60%
15 febbraio terzo appuntamento alla Regione. La proposta dell’azienda per i giornalisti: a scelta, o 12 in cassa e 5 in solidarietà, oppure tutti in cassa a rotazione su 3 posti. La Fnsi spiega che la Mrc, avendo incautamente imposto le ferie a tutti/e (compresi gli 11 colleghi in Cassa integrazione da marzo 2011) si è assunta il pesante onere di pagare gli stipendi pieni. Visto che la donazione viene rifiutata, offre il contratto di solidarietà per tutti portato al massimo conpagamento diretto da parte dell’Inpgi. Anche i poligrafici rilanciano: solidarietà per tutti
13 febbraio colloqui tra l’amministratore Gelmini e i dipendenti: oggi cerca 9 (?!?) giornalisti pronti ad andare volontariamente in Cassa. E 4 poligrafici, che ci sono, ma l’azienda pregherà che 2 rinuncino perché tutti attivi nel settore della produzione. Comunicato Cdr-Rsu per rilanciare la proposta della donazione. Silenzio. Nei corridoi Mrc e Prc continuano a far circolare la voce che si tratti di “distrazione di fondi pubblici”. Dovrebbero farlo sapere alla Fiom: alla Sisme di Como, azienda che assorbe il 40% del totale dei contratti di solidarietà stipulati nella intera Lombardia, la Fiom il 16 febbraio firmerà insieme a Fim, Uilm e Slai Cobas un accordo che vede gli operai devolvere alla proprietà una parte dello stipendio per evitare la delocalizzazione e salvare i posti di lavoro
10-12 febbraio Tre giorni su “Reddito, beni comuni, democrazia” al Teatro Valle. Intervento di Occupyliberazione sull’informazione come bene comune
9 febbraio la Mrc corrisponde un acconto sullo stipendio di febbraio
8 febbraio incontro alla Fieg. In seduta ristretta con la sola Fnsi salta fuori la proposta più soft: 5 in cassa integrazione, il resto in solidarietà al 60%. La Fnsi replica: tutti in solidarietà al 60%, e in caso di accordo l’integrazione degli stipendi potrà essere anticipata dal fondo del sindacato. La Mrc ci deve pensare su
7 febbraio secondo appuntamento alla Regione, ma salta per via degli incontri in azienda, che si prolungano. “Impercorribile” secondo l’azienda, la proposta di donazione viene accantonata senza il minimo approfondimento. La proposta della Mrc per i giornalisti: lavoreranno il direttore e la vice più 2 colleghi (oppure 4 in solidarietà), gli altri in cassa a rotazione. Per i poligrafici: 1 in produzione, più 1 amministrativo (oppure il doppio, utilizzando la solidarietà), gli altri in Cassa. Rifiutiamo
6 febbraio conferenza stampa dei lavoratori di Liberazione a Stampa Romana per lanciare la proposta della donazione ancora senza risposta. “Madrine” e “padrini”: Adele Cambria, Walter De Cesaris, Paolo Butturini, Gian Mario Gillio, con Sandro Portelli, Anna Simone, Giulio Marcon, Pietro Raitano, i lavoratori della Nuova Bulleri di Pisa, e Andrea Purgatori, don Andrea Gallo, Cristina Tajani. Pur sollecitato da giornalisti di altre testate, il Prc tace
4-5 febbraio Tutti i giornalisti tranne uno e tutti i poligrafici tranne tre firmano formali dichiarazioni di disponibilità alla donazione. (Nei giorni successivi due firme di giornalisti saranno ritirate)
1 febbraio primo appuntamento alla Regione nel pomeriggio. La mattina tavolo comune Slc – Fnsi (in azienda, perché la Fieg si rifiuta di ospitare tavoli comuni tra giornalisti e poligrafici) con i segretari nazionali Siddi e Cestaro. Usciti loro, ma alla presenza delle due delegazioni al completo e della delegazione Fieg, presentiamo la nostra nuova proposta: una donazione pari al 50% del costo lordo del lavoro, in modo da coprire interamente la differenza non sostenibile secondo l’azienda, fino al chiarimento da parte del governo (completata da una cassa comune solidale). Risposta: andate un po’ in Cassa integrazione intanto che la analizziamo. Poi no secco della Fieg. L’amministratore Mrc mette in dubbio la veridicità delle adesioni al mandato scritto votato in assemblea. Corsa in Regione. Il funzionario esorta al proseguimento del confronto
1 febbraio Esce sui giornali l’appello “Non uccidete Liberazione” che chiede “Fondi all’editoria e regole chiare, subito. Liberazione in Pdf e sito internet riattivati da domani. Prodotto vivo e lavoratori vivi al tavolo del confronto”. Centinaia le firme raccolte, tra cui quelle di Manisco, Castellina, Ken Loach, Rossanda, Haidi Gaggio Giuliani, Ilaria Cucchi, Bruna Bellonzi Curzi, Candida Curzi, Dario Fo, Franca Rame, Don Andrea Gallo, Paolo Rossi, Minà, Camusso, Landini, Cremaschi, Airaudo, Rinaldini, Paolo Beni, Gad Lerner, Remondino, Enrico Ghezzi, Giuseppe Giulietti, Vincenzo Vita, Sandro Portelli, Bruno Cartosio, Manuela Cartosio, Massimo Carlotto, Francesca Koch, Federica Sciarelli, Mario Tozzi, Antonello Venditti, Roberto Natale, Francesco Carofiglio, Aurelio Mancuso, Pappi Corsicato, Andrea Purgatori, Alessandro D’Alatri, Johnny Palomba, Daniele Vicari, Massimo Ilardi, Stefano Corradino, Oreste Scalzone, Franco Piperno, Simone Cristicchi, Pippo Delbono, Valentina Lodovini, Darwin Pastorin, Giovanni Rossi, Paolo Serventi Longhi, Roberto Seghetti, Paolo Butturini, Letizia Paolozzi, Bia Sarasini, Pierpaolo Leonardi, Fabrizio Tomaselli, Nunzio D’Erme, Andrea Alzetta, Lea Melandri, Maria Schiavo, Emanuela Moroli, Bianca Pomeranzi, Maria Rosa Cutrufelli, Bruno Tucci, Cdr di City, Terra, Manifesto, Unità, Radio Onda d’Urto
28 gennaio un mese di #Occupy Liberazione. “Lavoro, diritti, informazione”, dibattito in redazione con Action, Forum del Terzo settore, esponenti del Prc, Cdr di altre testate
27 gennaio pomeriggio il Cdr e la Rsu incontrano Paolo Ferrero per presentargli una proposta: in attesa delle decisioni del governo sul Fondo, i lavoratori e le lavoratrici si offrono di finanziare il giornale con la formula del prestito d’onore (60% a vuoto, 40% da restituire in tempi da concordare) per compensare la differenza tra il costo di lavoro sostenibile secondo l’azienda e quello necessario per poter mantenere tutti e tutte al lavoro in solidarietà. Risposta: siamo interessati solo se la parte a fondo perduto copre interamente la differenza
27 gennaio mattina una delegazione di #Occupy Liberazione partecipa con un volantino alla manifestazione nazionale di Roma contro il governo Monti organizzata dal sindacalismo di base. Protestiamo contro i tagli all’editoria e chiediamo l’immediato ripristino dei fondi
26 gennaio partecipiamo al sit in dei giornalisti precari “Siamo tutti Giovanni Tizian”
25 gennaio”Riprendere il dialogo per salvare e rilanciare Liberazione”, appello di iscritti al Prc
23 gennaio il documento di chi si è dissociato dall’assemblea del giornale, che a detta degli interessati era stato concepito per la sola circolazione interna, viene pubblicato sul sito di Liberazione (in teoria bloccato da giorni) corredato da 3 firme di colleghi poligrafici e successivamente dalla adesione di un collaboratore esterno e una collaboratrice fissa, pensionata
22 gennaio organizziamo in redazione “Altrochecasta”, maratona di testimonianze sulla realtà concreta del lavoro giornalistico
21 gennaio incontro nella redazione occupata di Liberazione tra i lavoratori del giornale e una delegazione dell’Unione Inquilini
Documento di dissociazione dalla linea sindacale presentato in assemblea da 4 colleghi giornalisti
20 gennaio Incontro esplorativo in azienda con poligrafici. La proposta Mrc: direttore, vice, un giornalista e un poligrafico (ma potrebbero diventare due) per un costo del  lavoro di 25mila euro circa al mese
19 gennaio Sit-in “indignados” e accampamento di tende al Pantheon per il pluralismo dell’informazione. Lettera-comunicato ai lettori pubblicata sul sito. La Mrc blocca anche il sito, che d’ora in poi diventa una vetrina immobile affollata esclusivamente di comunicati incrociati contro la battaglia dei lavoratori e i loro rappresentanti. L’assemblea decide di dar vita al blog occupyliberazione.wordpress.com
18 gennaio Sit-in per il pluralismo a Montecitorio. Volantino contro i “furbetti dell’editoria”. Comunicato stampa per denunciare che la Mrc chiede la firma delle organizzazioni sindacali per un giornale “finto”. Mrc e direttore comunicano che il Pdf è sospeso
17 gennaio tavolo dei giornalisti alla Fieg. Espulsi dal tavolo i colleghi poligrafici Angeloni e Gaudioso che avevamo invitato come uditori. Presentato piano 2 pagine – 2 persone. Assemblea serale con Giampaolo Gozzi e Guido Besana della Fnsi. Si decide di denunciare pubblicamente il piano e di bloccare per protesta il Pdf. Nessun intervento contrario
14 gennaio intervento delle lavoratrici e dei lavoratori al Cpn di Rifondazione che vota un ordine del giorno per chiedere il rifinanziamento del Fondo per l’editoria e la salvezza del giornale. Segue invito nella redazione occupata per un aperitivo da prendere insieme. Partecipano diversi compagni e compagne
13 gennaio l’intera giornata viene dedicata a un’assemblea no stop di confronto con il direttore. Per questo motivo non viene fatto il giornale in Pdf.
#OccupyLiberazione ospita la riunione di giornaliste precarie che prepara il sit-in “Siamo tutti Giovanni Tizian”. Le colleghe intervengono in assemblea per spiegare la loro lotta
12 gennaio sera spettacolo di Antonio Rezza e Flavia Mastrella a #OccupyLiberazione e dibattito con il pubblico folto che riempie la Sala Libertini
12 gennaio scoppia il “caso Left”: i lavoratori apprendono che il numero in uscita della rivista ospita sotto la testata Liberazione 4 pagine con articoli scritti dal direttore e da un collega. Ribadendo la convinzione che non si salvano le testate giornalistiche senza i lavoratori che le fanno vivere (già espressa per stoppare analoghi tentativi della direzione di far “cangurare” la prima pagina di Liberazione da manifesto e Unità) l’assemblea decide di bloccare per protesta il giornale in Pdf (la cosa viene spiegata ai lettori inserendo una breve comunicazione sul sito) e di chiedere un confronto al direttore
11 gennaio “Rifondazione rinuncia al contributo pubblico per Liberazione?” conferenza stampa alla Camera con Giovanni Rossi, Massimo Cestaro, Vincenzo Vita, Beppe Giulietti, Cdr di altre testate a rischio. Replica pubblica di Ferrero che smentisce recisamente
6 gennaio in occasione della Befana una delegazione di #OccupyLiberazione consegna un cesto di carbone a Palazzo Chigi e una lettera al presidente Monti per protestare contro i tagli alle spese sociali e l’attacco al pluralismo dell’informazione
5 gennaio riunione di Cdr e Rsu di diverse realtà a #OccupyLiberazione, si studiano iniziative da mettere in piedi subito (la prima la realizzeremo noi il 6 gennaio). Riflessione sui rapporti tra giornalisti e poligrafici, molti si dicono colpiti dalla nostra lotta unitaria
4 gennaio parte il giornale in Pdf, con al centro #OccupyLiberazione: alcune pagine più direttamente collegate alla lotta della redazione e alla battaglia per il pluralismo
31 dicembre #Occupy 2012, festa di fine d’anno nella redazione occupata di Liberazione
30 dicembre conferenza stampa fiume in redazione organizzata dall’assemblea permanente per spiegare i motivi dell’occupazione e annunciare l’uscita del giornale in Pdf. Invitati Roberto Natale (Fnsi), Massimo Cestaro (Slc), Lucio Manisco, Gian Mario Gillio (Confronti), Pier Francesco Favino, Benedetto Vecchi (manifesto), Maria Giovanna Fajella (commissione Lavoro autonomo Fnsi), Cdr di Terra, un rappresentante dei precari della scuola, un rappresentante degli edicolanti , Dino Greco. Tra i tanti messaggi di solidarietà quello dei lavoratori delle carrozzerie di Mirafiori
29 dicembre blitz di protesta all’ingresso della conferenza stampa di fine anno di Monti.
Il Comitato per la libertà di informazione sposta simbolicamente la sua sede nella redazione occupata
28 dicembre l’assemblea permanente di Liberazione decide l’occupazione: da allora ogni giorno lavoratrici e lavoratori dormono coi sacchi a pelo in redazione. Nasce #OccupyLiberazione. L’assemblea lancia l’ipotesi di continuare il giornale in formato Pdf e la propone al direttore, che accetta
27 dicembre Tavoli nazionali presso la Fieg. Le rappresentanze sindacali presentano una proposta di mantenimento di un giornale cartaceo essenziale a distribuzione ridotta, con taglio del costo del lavoro tramite innalzamento al massimo della solidarietà e aumento dei ricavi con un ritocco del prezzo di copertina. L’azienda la respinge, e comunica la sua “decisione irreversibile”: stop alle pubblicazioni cartacee, e Cassa integrazione per tutti a zero ore come “strada obbligata”. Cdr e Rsu chiedono nel loro comunicato “Chi vuole chiudere Liberazione?”. Comunicati di analoga severità da Asr, Fnsi e Slc Cgil. La Mrc disdetta gli accordi precedenti
26 dicembre Affollato Santo Stefano in redazione: lettori, amici e altri lavoratori in lotta ci portano la loro solidarietà, tra gli altri i lavoratori dei Treni Notte che resistono ai licenziamenti sul tetto di un edificio di proprietà delle Fs sulla via Prenestina di Roma
22 dicembre incontro tra Cdr e Rsu di Liberazione e il sottosegretario Malinconico. Al termine il sottosegretario si impegna a consentire la «continuità editoriale e occupazionale» di una testata «di particolare rilievo» come Liberazione, che la Presidenza del Consiglio intende «tutelare e valorizzare»
21 dicembre tavoli nazionali presso la Fieg con la Fnsi e le organizzazioni dei poligrafici. La Mrc annuncia la sospensione delle pubblicazioni come una “decisione oggettiva”. Nessuno spazio di discussione. Già bloccati i contratti con distribuzione e tipografie. Unica possibilità ipotetica: una “fiammella” da tenere accesa sul web  (direttore 2 giornalisti e un poligrafico)
20 dicembre pomeriggio, sit-in davanti al Quirinale mentre Napolitano riceve i direttori dei quotidiani
20 dicembre mattina, sit-in con slogan e cartelli dei lavoratori di Liberazione davanti alla sede della Fnsi a Roma. Consegna di una lettera aperta al sottosegretario all’editoria Malinconico e alla ministra del welfare Fornero. Alla richiesta dei lavoratori Malinconico si dice disponibile a incontrare una loro delegazione
19 dicembre i lavoratori di Liberazione partecipano alla conferenza stampa indetta dai sindacati degli edicolanti, che annunciano tre giorni di sciopero contro la liberalizzazione minacciata contro la loro categoria, presso l’Hotel Nazionale davanti a Montecitorio
17 dicembre una delegazione dei lavoratori di Liberazione interviene all’assemblea nazionale del Coordinamento No Debito che si svolge a Roma
16 dicembre la Mrc, società editrice di Liberazione (socio unico Rifondazione Comunista) comunica ai lavoratori  che dal 1 gennaio sospenderà “in via cautelativa” le pubblicazioni del giornale a seguito della riduzione retroattiva del 70% del finanziamento pubblico per i giornali cooperativi, di idee e di partito decisa dal governo Berlusconi e confermata dal governo Monti. I lavoratori danno vita a un’assemblea permanente

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