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Drammatica svolta al Tavolo nazionale del 17 gennaio 2012 sulla vertenza di Liberazione, il quotidiano organo del Partito della Rifondazione comunista, riunito per la componente giornalistica presso la Fieg.  La società editrice Mrc, socio unico il Prc, ha proposto la prosecuzone dell’attività attraverso un doppio prodotto: il sito internet, che costituisce una testata a sé, registrata al Tribunale,(«con l’aggiornamento della notizia di apertura nella fascia oraria 12-19 dal lunedì al sabato», in base a una selezione che «darà la priorità a notizie di politica interna, economia, sindacale sempre accompagnate da un breve commento del direttore») e due pagine in versione Pdf (una “Prima pagina” caratterizzata da «foto a tutta pagina con titolo breve e sommario argomentato, accompagnato da editoriale sul tema del giorno a firma di qualificati commentatori, anche esterni alla redazione» e «un’altra pagina di notiziario»). L’obiettivo della versione Pdf è«consentire la stampa in proprio da parte dei circoli Prc ai fini  del relativo utilizzo politico-militante». In più la “Prima pagina”  «continuerà ad essere trasmessa alle testate giornalistiche per le “anteprime” e le rassegne stampa televisive».

 

Per confezionare questi due prodotti l’Mrc ritiene necessarie le seguenti «risorse»: Direttore, Vicedirettore, un redattore, «assistiti da un poligrafico».

 

La Mrc ritiene inoltre di poter ottenere il finanziamento pubblico per questi due prodotti (sulla base dei commi 2 e 3 dell’articolo 153 della Legge n° 388/2000).

 

Cdr di Liberazione, Asr e Fnsi hanno respinto recisamente l’ipotesi di poter sottoscrivere una simile operazione, che si configura come l’azzeramento del quotidiano, (assente dalle edicole per scelta unilaterale dell’editore dal 1 gennaio 2012, ma vivo nella versione Pdf voluta dalla redazione, che la realizza come gesto di lotta all’interno dell’occupazione che sta portando avanti dal 28 dicembre, in un regime di ferie imposte e con la minaccia della Cassa integrazione a zero ore per tutti richiesta unilateralmente dall’azienda alla Regione Lazio), l’azzeramento della redazione tutta, giornalisti e poligrafici, e il contestuale tentativo di utilizzare il denaro dei cittadini in modo improprio e scorretto.

Nella tarda serata l’assemblea permanente di Liberazione ha deciso di bloccare la pubblicazione in Pdf dell’edizione già pronta, in segno di protesta contro la posizione irricevibile dell’editore. In queste ore è in piazza davanti a Palazzo Chigi con l’Associazione Stampa Romana, con Terra, con il manifesto, con l’Unità e con tutti gli altri giornali cooperativi, di idee e di partito a rischio chiusura per i tagli di Berlusconi e il mancato rifinanziamento di Monti. Chiede soldi pubblici subito per salvare i giornali e il massimo rigore contro i “furbetti dell’editoria” tra i quali si trova da oggi, con incredulità e dolore, a dover annoverare anche il proprio editore. Dà appuntamento domani in piazza del Pantheon per la giornata per il dirittto all’informazione promossa da Slc Cgil, Asr, Fnsi.

L’assemblea permanente unitaria informa anche, con orgoglio, che l’occupazione di Liberazione non si ferma