Archivio per marzo 19, 2012

Carissime, carissimi,
con molto rammarico non posso essere tra voi fisicamente per l’obbligo di presenza in consiglio Comunale dove si sta votando il PGT di Milano.
Ho seguito tutte le vostre iniziative per tenere in vita il nostro giornale e per difendere il posto di lavoro di poligrafici e giornaliste/i.
Ho, purtroppo, letto (sul manifesto) l’ultimo intervento del segretario del mio partito sulla vostra vicenda.
Da quanto ho capito Paolo Ferrero non risponde alle vostre richieste continuando a riferirsi alla mancanza di denaro nelle casse del PRC.
Sarò una sognatrice ed un’illusa ma mi chiedo per quale motivo il segretario di un partito che si chiama “comunista” risponda a voi con la stessa logica dell’onorevole Tabacci (assessore al bilancio della giunta Pisapia).
Ho più volte contestato, in Consiglio Comunale, il primato dell’economia sulla politica.
Quando poi , nelle riunioni di maggioranza ( di cui faccio parte) l’assessore dichiarava che di fronte alla contabilità, all’obbligo di pareggio di bilancio ecc.. è necessario vendere i ” gioielli di famiglia” come la SEA
(società a partecipazione comunale)… di fronte a questo ragionamento (simile a quello che sta facendo il governo Monti) ho replicato che allora non c’è
più bisogno di politici perchè bastano dei ragionieri per fare il bilancio di una città!
Forse vi sembrerò un’ingenua ma io penso e credo ( quasi ” in spe contra spem”) che una forza politica che ha come orizzonte il comunismo DEVE avere al
centro il lavoro, la difesa del lavoro ma non in astratto: parlo della difesa i lavoratori (e soprattutto dei suoi!!)
Oppure quello iato tra il dire e il fare tipico della cultura italiana, tanto impregnata dalla storia della Chiesa, è così radicato in tutti noi che anche “i migliori” nemmeno se ne accorgono di viverlo?
E veniamo a Liberazione.
Secondo me il problema che dovete/dobbiamo risolvere è rispondere alla domanda di quale fisionomia possa avere oggi un giornale di partito. Quale spazio
può trovare tra i lettori di sinistra? Se tutti i quotidiani, dal Riformista al manifesto, sono in gravissima crisi non sarebbe opportuno organizzare un momento collettivo di riflessione per
decidere come e se le varie espressioni della sinistra possano e debbano avere un proprio strumento di informazione?
E’ possibile per i giornali, ex giornali ex riviste della galassia della sinistra, provare ad invertire la frantumazione provando a collaborare
invece che lottare individualmente per la propria sopravvivenza?
Ovviamente tutto questo lo avrete già pensato in molte e molti. Ora si tratterebbe di provare ad attuarlo!
Consideratemi disponibile per ogni iniziativa che realizzerete per difendere il posto di lavoro ma anche per tenere viva l’idea di una società più giusta
ed uguale. Insomma per non far morire il progetto del comunismo.
Con grande affetto. Anita Sonego

Una conferenza pienamente partecipata è quella che è ancora in corso presso l’assemblea permanente di #occupyLiberazione. Presenti, tra gli altri, Vincenzo Vita, Franco Siddi, Paolo Butturini, Lelio Grassucci, Massimo Cestaro, solo per citarne alcuni, nonché colleghi di agenzie e quotidiani e Cdr ed Rsu di testate in crisi, come Terra e, ultimo, il Riformista.  Da tutti l’appello affinché il Governo definisca presto le modalità di riferimento dei finanziamenti ma, soprattutto, l’invito all’editore, Rifondazione Comunista, di «tenere aperta un voce che non può essere sospesa o peggio chiusa nonostante i finanziamenti certi che stanno per arrivare», riferiscono i rappresentanti della Federazione della stampa  e delle Rsu e affinché – ribadiscono Cdr ed Rsu – «anche dopo la sostanziale bocciatura del partito sulla chiusura del quotidiano espressa nell’ultima direzione Prc». Durante la conferenza è stato distribuito l’ultimo foglio autoprodotto dall’assemblea di OccupyLiberazione dal titolo “Liberazione deve riaprire, tu come la vorresti?” con gli interventi, tra gli altri, di Haidi Gaggio Giuliani, Monica Pepe, Imma Barbarossa, Gian Mario Gillio, Maria Rosa Cutrufelli, Daniele Vicari, Pasquale Voza, Emiliano Viccaro, Stefano Tassinari, Aurelio Mancuso, Pierpaolo Leonardi, Walter De Cesaris.

IL NOSTRO FOGLIO AUTOPRODOTTO: LIBERAZIONE DEVE RIAPRIRE, TU COME LA VORRESTI?

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